La gioventù che partecipa-Oderzo

11 luglio 2007

Memorizzate!


Da bambino, alle elementari, il mio maestro mi faceva imparare le poesie a memoria.
Devo dire che per me non era un peso. Anzi, mi ricordo ancora la prima poesia che ho imparato. È una simpatica filastrocca di Gianni Rodari, un grandissimo autore di cui, purtroppo, ci si sta dimenticando e che varrebbe la pena riscoprire nelle scuole.
Il mio bravo maestro faceva imparare le poesie a tutti noi, piccoli e giovanissimi studenti, perché voleva sviluppassimo la nostra memoria e secondo me ha fatto una cosa buona.
Perché la memoria è importate per lo studio, per il lavoro ed anche nei rapporti sociali.
Il punto, però, è che una cosa è far sviluppare la memoria in modo intelligente e ragionevole. Tutt’altra cosa è costringere le persone ad enormi e inutili sforzi mnemonici.
Per capirsi, un blocco di parole imparate a memoria non serve a niente!
Ciò che conta davvero è memorizzare l’idea.
Gli studenti vanno stimolati non rincretiniti.
Io, per esempio, sono uno studente del quinto anno di giurisprudenza e per me la memoria è importantissima. Ma posso assicurarvi che gli articoli che ho imparato a memoria sono pochissimi e questo perché sapere leggi a memoria non serve a nulla. E chi ci prova, il giorno dopo non si ricorda più niente!
Quello che è veramente importante sono i concetti, le idee, gli schemi, le categorie e soprattutto le problematiche, di un tempo e di oggi.
Queste sono le cose che risvegliano la mente, che fanno lavorare il cervello, che ci consentono il progresso.
Perciò se un professore fa imparare a memoria ai suoi studenti i “Sepolcri” di Foscolo, per esempio, vuol dire che non ha davvero capito un ca…o!
E guardate che professori così purtroppo ce ne sono! Io non ho figli, ma sono sicuro che ci sono dei genitori tra i lettori del blog.
A loro dico: “incazzatevi con questa gente!”.
E non per fare un piacere a me, ma per i vostri figli e per la loro salute psichica!
Sia poi altrettanto chiaro, e qui mi rivolgo agli studenti, che non vi sto assolutamente dicendo di non studiare, anzi! Dico solo che se vi ordinano di fare qualcosa, domandatevi sempre perché.
Studenti di tutto il mondo, unitevi!

Io partecipo
Alessandro Marchetti

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