Continua dal 23/11/06
Parte quarta
Come si usano gli aghi?
In una seduta di agopuntura, il medico, dopo aver posto una diagnosi nel corso della visita secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese, individua sulla superficie corporea del paziente i punti che, combinati fra loro, costituiscono la formula terapeutica prescelta. Possono essere usati aghi monouso sterili di acciaio e rame o argento o aghi multi-uso che vengono risterilizzati; in ogni caso è garantita la massima sicurezza igienica. L’ago viene inserito con una manovra rapida e per lo più indolore negli strati superficiali della cute. L'ago va più o meno approfondito e manipolato in modo opportuno. In questa fase, il paziente avverte delle sensazioni caratteristiche (formicolio, senso di pesantezza, sensazione di scossa elettrica o altro) che indicano il cosidetto “arrivo del qi” operato dalla stimolazione dell'ago. A questo punto gli aghi vengono lasciati inseriti nel punto per alcuni minuti. In certi casi l'ago, una volta ottenuta la sensazione dell'energia va subito tolto, in altri casi viene tolto dopo 15-20 minuti. Alcuni effetti dell'agopuntura sono immediatamente percepibili: ad esempio l'effetto rilassante e l'azione antidolorifica si manifestano nel giro di pochi minuti dall'inserzione dell'ago; altri effetti, coinvolgendo sistemi energetici complessi, vengono avvertiti a distanza di tempo.
Cosa possiamo curare con gli aghi
La neuro-stimolazione percutanea nella terapia del dolore è certamente la più studiata fra le applicazioni dell'agopuntura ma essa non esaurisce le sue possibilità Si osservano infatti sorprendenti risultati nei confronti delle patologie allergiche (rinite, asma, dermatosi), delle forme infiammatorie quali sinusiti, gastriti, bronchiti. Buoni risultati si ottengono anche per alcune turbe del sistema nervoso (insonnie, cefalee, anoressie, amenorree, depressione, impotenza,).
Nella sfera delle forme croniche, per le quali i presidii terapeutici della medicina classica occidentale sono spesso molto aggressivi e carichi di effetti collaterali, l’agopuntura offre un discreto campo di applicazione alternativa.
Ci sono tre categorie di malattie: quelle per cui la medicina occidentale è il rimedio migliore o l'unico, come il cancro; quelle che si possono curare con entrambi i sistemi come il mal di schiena, il torcicollo o il gomito dei tennista; quelle per cui l'agopuntura è più efficace e ha meno effetti collaterali. In quest’ultimo gruppo comprendiamo ad esempio la cefalea, che migliora nel 70 % dei casi, ma anche le allergie, l'asma, le dermatiti, i disturbi dell'apparato genitale femminile ( es.mestruazioni dolorose o irregolari).
Molti continuano a pensare che quello dell'agopuntura sia solo un effetto placebo; a tal proposito, vorrei far notare che anche il prestigioso Jama, Journal of the American Medical Association ha pubblicato uno studio in cui si dimostrano i benefici dell’agopuntura su alcuni effetti collaterali della chemioterapia come la nausea, sintomo abbastanza fastidioso in questi pazienti.; inoltre con l’ago possono essere trattati anche gli animali (agopuntura veterinaria) e mi pare difficile pensare ad un effetto placebo
Gli aghi hanno un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale: l'ettroencefalogramma evidenzia una maggior ampiezza delle onde alfa, che caratterizzano lo stato di veglia rilassato.
Se avessimo un farmaco contemporaneamente analgesico, riequilibratore, immunostimolante e sedativo, sarebbe un farmaco rivoluzionario; l'agopuntura ha dimostrato di avere tutti questi effetti, ma nonostante ciò e i tre milioni dì italiani che si fanno curare con gli aghi, la situazione è ancora confusa dal punto di vista legislativo.
Il trattamento con l’ago è anche poco costoso e pressoché privo di effetti collaterali anche se meno pratico di una compressa visto che richiede costanza e la necessità di recarsi dal medico per ogni seduta e forse questi sono i problemi che ne riducono la diffusione.
Dott. Cristina Santantonio
P.s. L'intero file è scaricabile collegandosi all'indirizzo: www.oderzopartecipa.it/carta
Parte quarta
Come si usano gli aghi?
In una seduta di agopuntura, il medico, dopo aver posto una diagnosi nel corso della visita secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese, individua sulla superficie corporea del paziente i punti che, combinati fra loro, costituiscono la formula terapeutica prescelta. Possono essere usati aghi monouso sterili di acciaio e rame o argento o aghi multi-uso che vengono risterilizzati; in ogni caso è garantita la massima sicurezza igienica. L’ago viene inserito con una manovra rapida e per lo più indolore negli strati superficiali della cute. L'ago va più o meno approfondito e manipolato in modo opportuno. In questa fase, il paziente avverte delle sensazioni caratteristiche (formicolio, senso di pesantezza, sensazione di scossa elettrica o altro) che indicano il cosidetto “arrivo del qi” operato dalla stimolazione dell'ago. A questo punto gli aghi vengono lasciati inseriti nel punto per alcuni minuti. In certi casi l'ago, una volta ottenuta la sensazione dell'energia va subito tolto, in altri casi viene tolto dopo 15-20 minuti. Alcuni effetti dell'agopuntura sono immediatamente percepibili: ad esempio l'effetto rilassante e l'azione antidolorifica si manifestano nel giro di pochi minuti dall'inserzione dell'ago; altri effetti, coinvolgendo sistemi energetici complessi, vengono avvertiti a distanza di tempo.
Cosa possiamo curare con gli aghi
La neuro-stimolazione percutanea nella terapia del dolore è certamente la più studiata fra le applicazioni dell'agopuntura ma essa non esaurisce le sue possibilità Si osservano infatti sorprendenti risultati nei confronti delle patologie allergiche (rinite, asma, dermatosi), delle forme infiammatorie quali sinusiti, gastriti, bronchiti. Buoni risultati si ottengono anche per alcune turbe del sistema nervoso (insonnie, cefalee, anoressie, amenorree, depressione, impotenza,).
Nella sfera delle forme croniche, per le quali i presidii terapeutici della medicina classica occidentale sono spesso molto aggressivi e carichi di effetti collaterali, l’agopuntura offre un discreto campo di applicazione alternativa.
Ci sono tre categorie di malattie: quelle per cui la medicina occidentale è il rimedio migliore o l'unico, come il cancro; quelle che si possono curare con entrambi i sistemi come il mal di schiena, il torcicollo o il gomito dei tennista; quelle per cui l'agopuntura è più efficace e ha meno effetti collaterali. In quest’ultimo gruppo comprendiamo ad esempio la cefalea, che migliora nel 70 % dei casi, ma anche le allergie, l'asma, le dermatiti, i disturbi dell'apparato genitale femminile ( es.mestruazioni dolorose o irregolari).
Molti continuano a pensare che quello dell'agopuntura sia solo un effetto placebo; a tal proposito, vorrei far notare che anche il prestigioso Jama, Journal of the American Medical Association ha pubblicato uno studio in cui si dimostrano i benefici dell’agopuntura su alcuni effetti collaterali della chemioterapia come la nausea, sintomo abbastanza fastidioso in questi pazienti.; inoltre con l’ago possono essere trattati anche gli animali (agopuntura veterinaria) e mi pare difficile pensare ad un effetto placebo
Gli aghi hanno un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale: l'ettroencefalogramma evidenzia una maggior ampiezza delle onde alfa, che caratterizzano lo stato di veglia rilassato.
Se avessimo un farmaco contemporaneamente analgesico, riequilibratore, immunostimolante e sedativo, sarebbe un farmaco rivoluzionario; l'agopuntura ha dimostrato di avere tutti questi effetti, ma nonostante ciò e i tre milioni dì italiani che si fanno curare con gli aghi, la situazione è ancora confusa dal punto di vista legislativo.
Il trattamento con l’ago è anche poco costoso e pressoché privo di effetti collaterali anche se meno pratico di una compressa visto che richiede costanza e la necessità di recarsi dal medico per ogni seduta e forse questi sono i problemi che ne riducono la diffusione.
Dott. Cristina Santantonio
P.s. L'intero file è scaricabile collegandosi all'indirizzo: www.oderzopartecipa.it/carta
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