La gioventù che partecipa-Oderzo

20 febbraio 2007

Natura artificiale


Quello che ci circonda è sempre più un mondo “costruito”. I nuovi animali sono le macchine, le nuove stalle i parcheggi, il nuovo fluttuare dell’aria il rumore del traffico, il nuovo canto degli uccelli il suono del clacson.
Chi in questo mondo c’è entrato, piano piano si sta abituando; mentre chi in esso c’è nato non si accorge di niente.
E allora è normale che soprattutto i bambini crescano con una idea un po’ distorta, per non dire asettica, della natura. Manca il contatto diretto con essa.
Lo avevo anche già detto qualche tempo fa quando ho parlato della vacca (non mucca!) in cartapesta che la Coldiretti aveva messo in Piazza a Oderzo per la gioia dei bambini che giocavano correndole attorno (e che qualcuno voleva togliere perché era poco chic… poco chic, ca..o, ma vi rendete conto!!!).
A volte la trovo una cosa impossibile da credere eppure alcuni amici agricoltori mi raccontano di bambini che li vanno a trovare tutti incuriositi perché vogliono vedere come è fatta …una gallina!
Gli animali ormai li vedono solo disegnati nei fumetti. Sono convinti che il latte lo faccia il frigorifero. …E guai a dirgli da dove escono le uova!
E così si perde la tradizione, si perde la cultura e soprattutto la bellezza della natura.
Ai bambini bisogna far conoscere le cose. E hanno bisogno di una “gita” in campagna quanto meno per rinfrancarsi dagli effetti del tubo catodico ipnotico che ormai li attrae tutti e tutti i giorni.
Vi faccio un altro esempio: le api. Le api sono degli animali incredibili. Studiare il loro comportamento è una cosa assolutamente affascinante. E poi fanno il miele che è un alimento straordinario (che tra l’altro rispetto alla media europea noi italiani consumiamo pochissimo).
Un ispettore scolastico del Distretto di Oderzo, scrisse una volta in una circolare che i maestri delle scuole elementari avrebbero dovuto svolgere due lezioni mensili sulla coltura delle api, sul miele e sulla cera. La circolare è datata 1864.
Un preside o un professore che facesse oggi una cosa simile sarebbe semplicemente un eroe!


Io partecipo
Alessandro Marchetti

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