La gioventù che partecipa-Oderzo

30 novembre 2006

Il candido Guareschi


«Carneade! Chi era costui?», diceva don Abbondio. Ora, invece, sentirete dire «Guareschi! Chi era costui?». Ed è davvero un peccato perché è stato una persona straordinaria. Artista instancabile, grande scrittore, giornalista e umorista, è il “padre” di Don Camillo e Peppone. Ma se questi due personaggi continuano tutt’oggi a far ridere e a far riflettere, e sono conosciutissimi da tutti e ovunque, il loro creatore sembra essere caduto nel dimenticatoio, quando invece meriterebbe di essere riscoperto. Se non altro per capire la scarso senso critico di quei suoi, molti, contemporanei che lo hanno snobbato e bistrattato per il semplice fatto di essere un autentico “spirito libero”, una persona che se diceva qualcosa lo faceva perché ne era profondamente e sinceramente convinta, che credeva in quello scriveva. Tutte queste cose lo rendevano un personaggio scomodo, “inopportuno” e per questo odiato. Dopotutto si sa: “veritas odium parit”(la verità attira l’odio). Ma ai miei occhi tali sue qualità lo fanno diventare un modello.
Sono almeno tre le cose che in lui ammiro: l’onestà intellettuale; l’indipendenza del suo pensiero; e quel suo magico umorismo che riusciva a mettere in tutto quello che faceva.
Perciò rivolgo un appello a tutti, soprattutto ai più giovani e agli insegnanti: riscopritelo, leggetelo e rileggetelo per divertirvi… e per riflettere.

Io partecipo
Alessandro Marchetti


Ps. Se volete saperne di più, vi consiglio di visitare questo sito: http://www.giovanninoguareschi.com/

Etichette:


 

Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.