La gioventù che partecipa-Oderzo

09 dicembre 2006

Ambiente chiama terra… abbiamo un problema!


Nel pensiero dell’antica Grecia uomo e natura non erano cose opposte. Anzi: l’uno faceva parte dell’altra e in modo armonico. Al giorno d’oggi, invece, la visione del mondo che si ha vede da una parte la natura e dall’altra l’uomo. Ed è triste dover constatare che siamo gli unici animali del pianeta che inquinano.
I danni e le conseguenze di questa situazione sono noti a tutti, ma permettetemi lo stesso di riportare alcuni dati.
Ogni anno vengono emessi nel nostro pianeta 25 miliardi di tonnellate di anidride carbonica che tra 15 anni saliranno a 40 e che nel 2050 saranno addirittura 60.
Le soluzioni per evitare il collasso del pianeta ovviamente ci sono. Purtroppo, però, siamo da una parte un po’ vittime degli interessi di potenti multinazionali e dall’altra un po’ vittime di noi stessi che con difficoltà riusciamo a disubbidire a questa logica dello sviluppo senza limiti.
L’esempio più banale è che ogni giorno per andare a lavorare prendiamo la macchina e che ogni famiglia normalmente ha almeno due macchine.
Cosa possiamo fare allora? Le famose auto a idrogeno purtroppo nelle concessionarie non si trovano. Anzi, se comprate un’auto nuova è probabile che vi rifilino le famose “euro 4” che, per chi non lo sapesse, creano un inquinamento ancora più pericoloso delle auto tradizionali (emettono polveri sottili più piccole, e quindi più dannose per la salute, dei pm 10, arricchite, per giunta, di un’altra sostanza nociva).
È però vero che esistono auto con due motori: uno a benzina tradizionale (motore termico) e l’altro elettrico. Così se si deve andare veloce si usa il benzina, che intanto ricarica la batteria dell’altro motore; e quando si è in città si usa quello elettrico e non si inquina. E questa sì è una tecnologia disponibile: queste auto si chiamano “auto ibride” e note case automobilistiche le hanno adottate già da tempo ottenendo ottimi risultati. In Italia se ne parla poco o niente, ma credetemi, non è fantascienza ed è una tecnologia assolutamente disponibile.
La benzina, poi, può essere sostituita dal metano. Non che quest’ultimo non inquini, però emette una quantità di CO2 inferiore agli altri combustibili e non produce polveri sottili che sono un’autentica ed invisibile minaccia. La formula è semplice: CH4 (metano)+ 2 O2 (ossigeno)= CO2 (anidride carbonica)+2 H2O (acqua).
E contate, inoltre, che il metano costa molto meno della benzina e quindi inquinare di meno diventa anche più conveniente.
Certo installare la bombola a metano (e sempre che l’auto non ne sia già dotata) costa. Però è un costo ammortizzabile solitamente nel giro di poco più di un anno, con il risparmio sui pieni di benzina.
A questo punto vi invito seriamente a pensare a queste soluzioni che, ripeto, non risolvono del tutto il problema, ma quantomeno lo attenuano e certo, per come siamo messi attualmente, non è poco. Fateli due conti e non solo in termini economici, ma anche di salute vostra e delle persone a voi care. Pensateci bene.
Anzi, per incentivarvi ancora di più voglio lanciare una proposta al nostro Comune affinché dia a tutti il buon esempio. Una sorta di “10 cose da fare”.
Propongo perciò:
1- che le auto del comune vengano dotate di bombola a metano;
2- che le nuove auto che verranno acquistate in futuro siamo “auto ibride” da predisporre anche queste per il metano;
3- che il Comune organizzi delle campagne di informazione per far conoscere alle persone le potenzialità di queste tecnologie;
4- che si rivolga agli organi competenti facendo pressione perché queste tecnologie vengano applicate anche dai gestori dei trasporti pubblici;
5- che realizzi piste ciclabili che attraversino ogni percorso cittadino così da incentivare l’uso di biciclette garantendo allo stesso tempo la sicurezza negli spostamenti;
6- che provveda all’acquisto di biciclette pubbliche (le famose “biciclette gialle”) e delle relative rastrelliere da posizionare nei punti più frequentati ed importanti della città;
7- che avvii anche nella nostra città i progetti “pedibus” e “bicibus” seguendo l’esempio di Montebelluna, Vittorio Veneto, Conegliano, in cui stanno riscuotendo da tempo un grande successo;
8- che aumenti le aree verdi con un piano di rimboschimento;
9- che predisponga il programma per la certificazione ambientale;
10- che inviti i comuni limitrofi ad applicare questa strategia, promovendo insieme ulteriori accordi e un’azione concertata per la salvaguardia dell’ambiente.
Questi sono i punti essenziali della mia proposta. Giusto per cominciare.
Ovviamente voi lettori potrete aggiungere nuove idee e nuovi spunti. Poi li mettiamo tutti insieme, facciamo una bella lista di cose da fare e infine provvederò a mandare il tutto al nostro dipendente Sindaco di cui vi riferirò prontamente la risposta (o non risposta) e le intenzioni.
Non mi resta quindi che dirvi una sola cosa: partecipate!

Io partecipo
Alessandro Marchetti

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