Dialogo e civiltà
In un paese la democrazia si vede dalla presenza di voci discordanti e opposte, e la sua civiltà nasce dalla dialettica e dal confronto. Perciò mi sia permesso di fare un sincero complimento a “Il Dialogo”, periodico della comunità opitergina, non solo per l’”apertura” che caratterizza la sua linea editoriale, ma anche per il discorso di civiltà contenuto nel numero 12 di Dicembre 2006. Ne riporto un passaggio:
“[…]chi amministra per conto della collettività si espone a critiche ed errori; l’errore più grande sarebbe quello di non ammettere critiche o considerarle segno di ostilità. Da parte nostra, niente di tutto questo, ma l’intento di stimolo costruttivo, nella profonda convinzione comunque che chi dedica tempo ed energie per il bene comune merita ogni rispetto.”(tratto da “Il Dialogo allo specchio”, Dialogo n.12 Dicembre 2006, p.13)
Alessandro Marchetti
In un paese la democrazia si vede dalla presenza di voci discordanti e opposte, e la sua civiltà nasce dalla dialettica e dal confronto. Perciò mi sia permesso di fare un sincero complimento a “Il Dialogo”, periodico della comunità opitergina, non solo per l’”apertura” che caratterizza la sua linea editoriale, ma anche per il discorso di civiltà contenuto nel numero 12 di Dicembre 2006. Ne riporto un passaggio:
“[…]chi amministra per conto della collettività si espone a critiche ed errori; l’errore più grande sarebbe quello di non ammettere critiche o considerarle segno di ostilità. Da parte nostra, niente di tutto questo, ma l’intento di stimolo costruttivo, nella profonda convinzione comunque che chi dedica tempo ed energie per il bene comune merita ogni rispetto.”(tratto da “Il Dialogo allo specchio”, Dialogo n.12 Dicembre 2006, p.13)
Alessandro Marchetti
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