Quando i cittadini diventano una Spinè sul fianco…
Nelle pubblicità, quando la gente si sveglia alla mattina e si alza vede il verde, paesaggi stupendi e infiniti, da favola.
La realtà, ovviamente, è sempre un po’ diversa.
Infatti, chi è fortunato vede il suo giardino. E io in questo senso sono molto fortunato.
Altri invece vedono il proprio quartiere. C’è poi chi vede il condominio di fronte.
Gli abitanti di via Spinè vedono… le corriere. Quando si dice “la fortuna”!
Vediamo cos’è successo.
Il 7 Giugno esce la notizia (V. Gazzettino e Tribuna) che verranno collocati nel piazzale di via Spinè circa una trentina di corriere. Il Comune prende questa decisione perché la zona è migliore della precedente, il Foro Boario. Inoltre il piazzale verrà illuminato e la collocazione è solo temporanea.
Sembrerebbe tutto bello, ma ci sono più di un “però” e gli abitanti di via Spinè, insieme a quelli di via per Piavon e Magera, appoggiati peraltro dal capogruppo dell’Ulivo, non stanno a guardare e immediatamente fanno sentire la loro voce.
Tra coloro che guidano la protesta c’è Bruno Girotto che, in maniera chiara e altrettanto decisa, fa notare, esprimendosi più volte e pubblicamente, che la soluzione del Comune non è tra le più felici e per motivi piuttosto seri (V. Tribuna 10 Giugno; V. Gazzettino 16 Giugno; V. “il Dialogo” di Luglio).
Infatti, quanto a sicurezza c’è da notare che:
1-il piazzale si trova in prossimità di una doppia curva in cui c’è scarsa visibilità;
2-che, peraltro, la strada in cui si immettono le corriere è molto frequentata;
3-che l’uscita del piazzale interrompe una pista ciclabile e pedonale utilizzata da molte persone.
Quanto all’impatto ambientale e alla qualità della vita dei residenti, in particolare per chi abita a ridosso del piazzale, va considerato:
1-l’inquinamento atmosferico dei gas di scarico;
2-l’inquinamento acustico;
3-e il fatto che il tutto apparirà come un “pugno su un occhio” paesaggistico.
Il Comune, allora, come difende la fondatezza della sua scelta?
La mente di questa operazione è il vicesindaco, candidato alle elezioni per il centrosinistra, Bruno De Luca (V. Tribuna 7 Giugno).
Ora, De Luca sui giornali non è mai apparso molto durante questi mesi. Si è fatto sentire poco, ma non perché non ha lavorato. È che non ce lo ha fatto sapere.
Un suo momento di gloria comunque lo ha avuto.
Di lui, infatti, si è parlato un sacco quando ci sono state le dimissioni di dieci iscritti alla Margherita, tra cui alcuni membri “storici”, proprio con De Luca segretario, e i giornali titolavano “La Margherita sfiorisce” (V. Gazzettino del 22 Aprile).
Cose, insomma, che danno grandi soddisfazioni.
Ma torniamo ad oggi e vediamo cosa ci dice il nostro vicesindaco.
Innanzitutto ripete più volte che la collocazione delle corriere in via Spinè è provvisoria. Dovrebbe durare circa due anni.
E i residenti di questa “provvisorietà” ovviamente ringraziano!
Non saranno infatti “definitivamente incazzati”, ma solo “provvisoriamente incazzati”.
Che “provvisorio” voglia dire tutto è niente è un altro discorso.
Che, poi, l’assegnazione delle ex-caserme al Comune, in cui c’è l’idea di spostare il deposito delle corriere, dipenda non dal Comune, ma dal Ministero delle Difesa, è un altro discorso ancora.
E comunque due anni cosa volete che siano! Dicono che il tempo vola, no?
De Luca poi ci dice che il nuovo piazzale verrà illuminato.
E immagino ringrazieranno quelli che ci abituano di fronte e che alla sera magari vorranno dormire.
Parlando poi delle lamentele dei residenti di via Donizzetti, il nostro vicesindaco sembra voler tranquillizzare le famiglie di via Spinè.
Dice infatti: “oltre ai rumori e agli odori, i residenti (di via Donizzetti, n.d.a.) han(n)o dovuto sopportare anche danni alle loro abitazioni”(V. Gazzettino del 7 Giugno).
Beh, direi che va proprio bene, saranno contenti di saperlo gli abitanti di via Spinè! Meglio di così non poteva andare!
De Luca, inoltre, sottolinea che i costi dell’operazione non li sosterrà il Comune, ma la società di trasporti.
A parte il fatto che ci mancherebbe anche altro, fargli capire che il vero punto della questione è ben diverso sembra abbastanza difficile.
Quante alle imprese di trasporto sempre De Luca ci fa sapere che “entrambe le aziende di trasporti interpellate (grassetto mio, n.d.a) hanno dato parere negativo sulla collocazione in foro boario. Gli autobus risultavano essere in zona troppo isolata e fuori controllo”(Tribuna 7 Giugno).
Le aziende devono aver pensato, perciò, che assumere qualcuno che controlli costa. Più facile, quindi, spostare direttamente le corriere.
Domanda: ma se le aziende, come ha detto De Luca, sono state entrambe “interpellate”, è stato fatto altrettanto con i cittadini di via Spinè?
Sembrerebbe di no!
Ci fa infatti sapere Girotto che lui è “dispiaciuto in quanto, quale sostenitore dell’attuale amministrazione, pensavo che almeno venisse fatta una riunione con i residenti per informarli della decisione. Invece niente, veniamo a sapere le cose perché vediamo le betoniere al lavoro”(V. Gazzettino 16 Giugno).
Alla faccia della “partecipazione dei cittadini” di cui parla il Sindaco che con lodi sperticate autocelebra il suo operato (V. Tribuna 12 Giugno); del “confido anche nel Vostro prezioso aiuto, nei Vostri consigli e nella Vostra benevolenza. Con affetto” sempre di Dalla Libera, che potete leggere sul sito del Comune; e del “Se ci sono problemi specifici, invito i cittadini di via Spinè a segnalarceli. Siamo qui per risolverli” di De Luca (V. Gazzettino 7 Giugno).
Sempre per quanto riguarda De Luca, i giorni in cui diceva che “vivere in modo sano e confortevole e nel medesimo tempo salvaguardare l’ambiente è la sfida che la progettazione e costruzione dell’architettura dovrà affrontare in un futuro molto prossimo”, in cui parlava di “benessere abitativo” e “qualità dell’ambiente urbano” sono lontani (V. QUI Oderzo di Maggio).
Su una cosa comunque siamo tutti d’accordo: non ci sono problemi!
Dice De Luca:”I timori che ci hanno espresso i residenti ci appaiono leciti, ma l’allarmismo mi pare eccessivo”(V. Tribuna 7 Giugno).
Come sempre è tutto tranquillo, non ci sono problemi. Si vede che De Luca ha imparato bene la lezione di Dalla Libera.
Ed è tutto talmente tranquillo che già il 10 Giugno è partita la raccolta di firme. E sono sicuro che questa raccolta di firme peserà, eccome!
In conclusione, mi sento piuttosto d’accordo con Girotto quando, parlando delle ex-caserme, possibile futura sede del deposito delle corriere, dice “Personalmente propongo al Ministero della Difesa di riaprirle, un po’ di disciplina non farebbe male”.
Io partecipo
Alessandro Marchetti
Nelle pubblicità, quando la gente si sveglia alla mattina e si alza vede il verde, paesaggi stupendi e infiniti, da favola.
La realtà, ovviamente, è sempre un po’ diversa.
Infatti, chi è fortunato vede il suo giardino. E io in questo senso sono molto fortunato.
Altri invece vedono il proprio quartiere. C’è poi chi vede il condominio di fronte.
Gli abitanti di via Spinè vedono… le corriere. Quando si dice “la fortuna”!
Vediamo cos’è successo.
Il 7 Giugno esce la notizia (V. Gazzettino e Tribuna) che verranno collocati nel piazzale di via Spinè circa una trentina di corriere. Il Comune prende questa decisione perché la zona è migliore della precedente, il Foro Boario. Inoltre il piazzale verrà illuminato e la collocazione è solo temporanea.
Sembrerebbe tutto bello, ma ci sono più di un “però” e gli abitanti di via Spinè, insieme a quelli di via per Piavon e Magera, appoggiati peraltro dal capogruppo dell’Ulivo, non stanno a guardare e immediatamente fanno sentire la loro voce.
Tra coloro che guidano la protesta c’è Bruno Girotto che, in maniera chiara e altrettanto decisa, fa notare, esprimendosi più volte e pubblicamente, che la soluzione del Comune non è tra le più felici e per motivi piuttosto seri (V. Tribuna 10 Giugno; V. Gazzettino 16 Giugno; V. “il Dialogo” di Luglio).
Infatti, quanto a sicurezza c’è da notare che:
1-il piazzale si trova in prossimità di una doppia curva in cui c’è scarsa visibilità;
2-che, peraltro, la strada in cui si immettono le corriere è molto frequentata;
3-che l’uscita del piazzale interrompe una pista ciclabile e pedonale utilizzata da molte persone.
Quanto all’impatto ambientale e alla qualità della vita dei residenti, in particolare per chi abita a ridosso del piazzale, va considerato:
1-l’inquinamento atmosferico dei gas di scarico;
2-l’inquinamento acustico;
3-e il fatto che il tutto apparirà come un “pugno su un occhio” paesaggistico.
Il Comune, allora, come difende la fondatezza della sua scelta?
La mente di questa operazione è il vicesindaco, candidato alle elezioni per il centrosinistra, Bruno De Luca (V. Tribuna 7 Giugno).
Ora, De Luca sui giornali non è mai apparso molto durante questi mesi. Si è fatto sentire poco, ma non perché non ha lavorato. È che non ce lo ha fatto sapere.
Un suo momento di gloria comunque lo ha avuto.
Di lui, infatti, si è parlato un sacco quando ci sono state le dimissioni di dieci iscritti alla Margherita, tra cui alcuni membri “storici”, proprio con De Luca segretario, e i giornali titolavano “La Margherita sfiorisce” (V. Gazzettino del 22 Aprile).
Cose, insomma, che danno grandi soddisfazioni.
Ma torniamo ad oggi e vediamo cosa ci dice il nostro vicesindaco.
Innanzitutto ripete più volte che la collocazione delle corriere in via Spinè è provvisoria. Dovrebbe durare circa due anni.
E i residenti di questa “provvisorietà” ovviamente ringraziano!
Non saranno infatti “definitivamente incazzati”, ma solo “provvisoriamente incazzati”.
Che “provvisorio” voglia dire tutto è niente è un altro discorso.
Che, poi, l’assegnazione delle ex-caserme al Comune, in cui c’è l’idea di spostare il deposito delle corriere, dipenda non dal Comune, ma dal Ministero delle Difesa, è un altro discorso ancora.
E comunque due anni cosa volete che siano! Dicono che il tempo vola, no?
De Luca poi ci dice che il nuovo piazzale verrà illuminato.
E immagino ringrazieranno quelli che ci abituano di fronte e che alla sera magari vorranno dormire.
Parlando poi delle lamentele dei residenti di via Donizzetti, il nostro vicesindaco sembra voler tranquillizzare le famiglie di via Spinè.
Dice infatti: “oltre ai rumori e agli odori, i residenti (di via Donizzetti, n.d.a.) han(n)o dovuto sopportare anche danni alle loro abitazioni”(V. Gazzettino del 7 Giugno).
Beh, direi che va proprio bene, saranno contenti di saperlo gli abitanti di via Spinè! Meglio di così non poteva andare!
De Luca, inoltre, sottolinea che i costi dell’operazione non li sosterrà il Comune, ma la società di trasporti.
A parte il fatto che ci mancherebbe anche altro, fargli capire che il vero punto della questione è ben diverso sembra abbastanza difficile.
Quante alle imprese di trasporto sempre De Luca ci fa sapere che “entrambe le aziende di trasporti interpellate (grassetto mio, n.d.a) hanno dato parere negativo sulla collocazione in foro boario. Gli autobus risultavano essere in zona troppo isolata e fuori controllo”(Tribuna 7 Giugno).
Le aziende devono aver pensato, perciò, che assumere qualcuno che controlli costa. Più facile, quindi, spostare direttamente le corriere.
Domanda: ma se le aziende, come ha detto De Luca, sono state entrambe “interpellate”, è stato fatto altrettanto con i cittadini di via Spinè?
Sembrerebbe di no!
Ci fa infatti sapere Girotto che lui è “dispiaciuto in quanto, quale sostenitore dell’attuale amministrazione, pensavo che almeno venisse fatta una riunione con i residenti per informarli della decisione. Invece niente, veniamo a sapere le cose perché vediamo le betoniere al lavoro”(V. Gazzettino 16 Giugno).
Alla faccia della “partecipazione dei cittadini” di cui parla il Sindaco che con lodi sperticate autocelebra il suo operato (V. Tribuna 12 Giugno); del “confido anche nel Vostro prezioso aiuto, nei Vostri consigli e nella Vostra benevolenza. Con affetto” sempre di Dalla Libera, che potete leggere sul sito del Comune; e del “Se ci sono problemi specifici, invito i cittadini di via Spinè a segnalarceli. Siamo qui per risolverli” di De Luca (V. Gazzettino 7 Giugno).
Sempre per quanto riguarda De Luca, i giorni in cui diceva che “vivere in modo sano e confortevole e nel medesimo tempo salvaguardare l’ambiente è la sfida che la progettazione e costruzione dell’architettura dovrà affrontare in un futuro molto prossimo”, in cui parlava di “benessere abitativo” e “qualità dell’ambiente urbano” sono lontani (V. QUI Oderzo di Maggio).
Su una cosa comunque siamo tutti d’accordo: non ci sono problemi!
Dice De Luca:”I timori che ci hanno espresso i residenti ci appaiono leciti, ma l’allarmismo mi pare eccessivo”(V. Tribuna 7 Giugno).
Come sempre è tutto tranquillo, non ci sono problemi. Si vede che De Luca ha imparato bene la lezione di Dalla Libera.
Ed è tutto talmente tranquillo che già il 10 Giugno è partita la raccolta di firme. E sono sicuro che questa raccolta di firme peserà, eccome!
In conclusione, mi sento piuttosto d’accordo con Girotto quando, parlando delle ex-caserme, possibile futura sede del deposito delle corriere, dice “Personalmente propongo al Ministero della Difesa di riaprirle, un po’ di disciplina non farebbe male”.
Io partecipo
Alessandro Marchetti
Etichette: Informazione, Politica locale