La gioventù che partecipa-Oderzo

31 gennaio 2007

Onore alla sincerità


Tratto dal giornale del Comune di Oderzo “QUI Oderzo” n.8 di dicembre 2006, p. 14:
“Risolti, già dalla precedente amministrazione, i più urgenti problemi del depuratore di Spinè, l’attenzione si è ora spostata sugli odori e i sui rumori prodotti da quello di Fratta, nonché su ulteriori nuovi interventi sul depuratore di Spinè”

Queste parole non le ho scritte io, ovviamente, ma le ha scritto l’assessore all’ambiente di Oderzo, Francesco Montagner.
Di lui ne abbiamo già parlato nel blog e a lungo. Però queste sue parole mi hanno davvero stupito, non me le aspettavo. Perché è chiaro che quel “precedente amministrazione” sta a significare “il mio predecessore” che per togliere ogni dubbio dico con estrema chiarezza essere mio padre; e perché quel “Risolti, già dalla precedente amministrazione, i più urgenti problemi” vuol essere un apprezzamento verso il lavoro svolto da chi ricopriva quella carica prima di lui, vuol essere un positivo giudizio di chi ha gettato e sviluppato le basi per la risoluzione di quei problemi della città che ora tocca a lui affrontare.
E se lo dice Montagner, che non ha il benché minimo interesse ad esprimere un tale positivo giudizio, che da esso non ne ricava nessun tipo di vantaggio, e soprattutto dopo tutte le cose che io ho detto di lui in questo blog (e non sono state esattamente “lodi sperticate”), beh allora deve essere stato per forza sincero!
E ciò, pur non portandogli sconti su ciò che in futuro farà (e comunque l’augurio e di non sbagliare mai), gli va riconosciuto e gliene va dato merito.
Molto meno merito va dato invece a coloro che con eleganza che definirei quantomeno scarsa mandarono una lettera a me, volendo subdolamente colpire mio padre, con le seguenti affermazioni:

“[…] Un grazie ancor più grande ai cittadini di Oderzo che a giugno 2006 hanno rimosso Gianfrnaco [errore loro, n.d.r.] Marchetti da assessore all’ecologia, ambiente e qualità della vita di Oderzo.
Un grazie di cuore anche all’attuale amministrazione, che sta lavorando a fianco dei cittadini, con tenacia ed intelligenza per risolvere i tanti problemi di Oderzo, ereditati dalle Amministrazioni precedenti di cui ha fatto parte anche l’ex assessore Marchetti.
Il Consiglio Direttivo di
ODERZO SICURA e CITTADINI UNITI”

Lettera di cui nessuno dei sostenitori e membri di queste due liste civiche in questione con cui ho finora parlato, si è mai preso la responsabilità.
Lettera ingenerosa se pensiamo che mio padre ha ottenuto un consenso oltre che alto (79 preferenze) anche diffuso (almeno una preferenza in 19 seggi sui 20 totali; stando ai giornalisti solo pochissime persone sono riuscite ad avere un così spazialmente ampio consenso)
Perciò la prossima volta meglio che qualcuno si informi bene prima di parlare o quantomeno si metta ben d’accordo con i suoi alleati sulla strategia da seguire.

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Ps. Caro Montagner, mi sa che dopo questo articolo ti tireranno le orecchie, …mi dispiace. Incazzati un po’ anche tu, non ti resta altro da fare!

Etichette:

28 gennaio 2007

ODERZO PARTECIPA numero 10

Scarica il file pdf di “ODERZO PARTECIPA numero 10 (gennaio 2007)” collegandoti all’indirizzo www.oderzopartecipa.it/carta

L’invito è sempre lo stesso: scaricate, stampate e diffondete!
Parafrasando Sergio Leone, “da queste parti la partecipazione è spesso appesa al filo di una (contro)informazione”

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

25 gennaio 2007

I nuovi sovrani


Con il suo tipico stile ironico e satirico, nonché (questa volta più che mai) dissacrante, Beppe Grillo nel post del 23 gennaio ha dedicato un discorso ai poveri. Un discorso che lui stesso definisce “proto evangelico”, anzi ”più proto che evangelico”. Ne riporto alcuni passi.

“Il discorso della mezza montagna.

Beati i deboli, perché di essi sono le periferie.[…]

Beati i deboli, perché erediteranno i debiti dei genitori.

Beati i deboli che hanno fame e sete della ingiustizia, perché saranno saziati.[…]

Beati i deboli, perché saranno chiamati populisti.[…]

Beati voi deboli quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, vi diranno demagoghi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra funzione sociale: quella di prenderlo nel c..o.”


Già, un gran bella funzione sociale. Ma a dire la verità più che “sociale” direi che è una funzione “economica”. Perché quando penso ai grandi problemi dell’inquinamento (effetto serra, polveri sottili) generati dalle fonti non rinnovabili; quando penso agli inceneritori costruiti peraltro con soldi nostri che venivano addebitati nelle bollette come incentivo alle fonti rinnovabili e “assimilate”; quando penso alla scarsa considerazione delle energie alternative; quando penso all’indulto e ai reati finanziari che copriva pur essendo questo logicamente al di fuori delle pure assurde ragioni che lo motivavano; quando penso alle tante guerre che si combattono nel mondo, non riesco a giungere ad altra conclusione che questa: gli interessi economici, ecco chi sono i nuovi (e vecchi) sovrani.
Perciò la conseguenza è sempre la stessa: se non conti i soldi, non conti niente.
E allora mi vengono in mente le parole di Voltaire che, senza troppa sorpresa e meraviglia a dire il vero, diceva: “è impossibile, nel nostro sciagurato globo, che gli uomini che vivono in società non siano divisi in due classi: dei ricchi che comandano, dei poveri che ubbidiscono.[…] Tutte queste guerre [cioè quelle che nascono per cambiare lo stato delle cose] finiscono presto o tardi con l’asservimento del popolo: perché i potenti hanno il denaro, e il denaro è padrone di tutto in uno Stato[…]. L’uguaglianza è dunque al tempo stesso la cosa più naturale, in linea di diritto, e la più chimerica in fatto. Certo ogni uomo, nel suo intimo, ha diritto di credersi interamente uguale agli altri uomini: non ne consegue che il cuoco di un cardinale debba ordinare al suo padrone di fargli la cena”.

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette: ,

21 gennaio 2007

Intervista: il blog su “il Dialogo”


Francesco Migotto, giornalista de “il Dialogo”, il periodico della parrocchia di Oderzo, ha pubblicato all’interno della sua rubrica “Comunic@giovane”, che si occupa di comunicazione e mass-media, una mia intervista in cui abbiamo parlato del blog, di come è nata e come si è evoluta questa iniziativa, e di quale sia il più autentico significato di libertà e partecipazione.
Su gentile concessione dell’autore, pubblico l’intervista sul blog. Per leggerla collegatevi all’indirizzo www.oderzopartecipa.it/intervista oppure cliccate sul link “Dialogo-Intervista ad Alessandro Marchetti” presente nella barra destra del blog. Per scaricare il file in formato pdf consultate la sezione “il blog sulla carta” e cliccate sul relativo link.

Alessandro Marchetti

Etichette: ,

18 gennaio 2007

I soldatini


Lì fuori c’è un esercito. Un esercito che ci tiene sotto tiro ogni giorno. Ma è un esercito particolare, che non è fatto da soldati, ma da “soldatini”; che non combatte con le armi, ma che per ferirci ci tira addosso la propria dignità, privandosene.
È l’esercito dei “soldatini” degli interessi economici personali; dei grandi e piccoli privilegi; dei partiti e dei partitini.
È composto da quelle persone che non riescono a vedere più in là del proprio naso; che non riescono a vedere più in là del proprio portafoglio; che sarebbero disposte a “vendersi pur di farsi comprare”.
Da quelle persone che devono difendere o attaccare una persona o una idea “perché sì”, non per altri motivi; che votano in questo e quell’altro modo perché questo è l’ordine e tanto basta.
Fatto da gente che non capisce perché non vuole capire; che parla senza spiegare; che “predica” senza credere.
Il discorso non esiste e il dibattito scompare.
E dopotutto è normale: la dialettica è fatta da persone che parlano perché conoscono; che conoscono perché sanno ascoltare; che ascoltano perché vogliono riflettere.
Ma le cose vanno sempre meno così e ormai ad avere fiducia nel progresso a tutti costi restano in pochi: quelli delle “magnifiche sorti e progressive” e quelli che non sanno nemmeno dove vivono.
Agli altri non resta che sopportare come meglio riescono i colpi di questa strana guerra, perché il fuoco incrociato dei “soldatini” è forte e incessante.
Il punto, però, è che ogni tanto vale la pena anche incazzarsi. Sempre civilmente, per non diventare soldatini a nostra volta. Ma vale la pena incazzarsi.
Perché ad essere presi per il c..o nel nostro paese siamo abituati ormai; ma ad essere appesi per la balle c’è sempre tempo.
Se i “soldatini” non hanno paura di perdere la faccia, noi non possiamo avere paura di essere persone civili che esercitano quei diritti che fondano la civiltà del nostro paese: il diritto sacrosanto di manifestare il nostro pensiero liberamente con la parola e lo scritto; il diritto di riunirsi pacificamente e manifestare le proprie idee; di associarsi e far sentire la propria voce.
Si è combattuto a lungo e aspramente per avere questi diritti. Ora qualcuno combatte perché vengano lasciati lì a risposare, perché la rassegnazione ci aiuti a dimenticarli.
Sembrerà paradossale da dire in un paese libero e democratico come il nostro, ma per difenderci e sopravvivere all’attacco dell’esercito dei “soldatini” serve una sola cosa: imparare ad essere liberi.

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

13 gennaio 2007

Il mondo delle favole


La fantasia è una cosa meravigliosa. È capace di portarci in un mondo lontano in cui tutto è perfetto, tutto è bello, brillante, splendido splendente. Ci trasporta in mondo di favole che ci rapisce e ci affascina, dal quale non vorremo mai andarcene. E la cosa meravigliosa è che anche noi opitergini viviamo in questo mondo fantastico. Magari senza accorgercene, magari senza volerlo. Ma è così, credetemi.
Viviamo in una città delle favole in cui non sono i vigili che controllano i delinquenti ma i normali cittadini . In cui basta un solitario e valoroso, ai miei occhi mitico, vigile d’argento per fermare i criminali dell’ambiente (V. Gazzettino del 18 Ottobre).
Un mondo in cui lo stesso indomito vigile d’argento una volta individuato il responsabile della violazione, deve chiamare i vigili dell’urbe scintillante, che per una strana circostanza del destino non ci sono nel senso che non ce ne sono proprio! In cui il criminale attende con pazienza assieme al vigile d’argento l’arrivo del primo vigile dell’urbe disponibile così che quando finalmente egli arriva a fargli la multa possano tutti insieme sorridere alla vita!
Quanto vigore poi in questi vigili dell’urbe sfavillante che in 7, come i samurai di Kurosawa (v. Gazzettino del 17 Novembre), al loro pari sono dotati della forza dei 20 che dovrebbero essere secondo la legge aurea, ma che per quel citato caso destino 20 non sono.
Ma ben vi accorgerete, oh amici cari, dell’irrealtà di questo immaginifico mondo soltanto quando scorgerete, ben nascosto, un reggente nostro (V. Gazzettino del 18 Ottobre). Se ne sta vicino al sottopasso di San Vincenzo da giorni, fermo e accovacciato, aspettando che arrivi quel birbone che ogni volta vi getta le immondizie. E siccome questo è solo un sogno, o quanto meno voglio convincermi che lo sia, mi piace immaginarli mentre si rincorrono allegramente, eterni amici-nemici, lungo quel percorso imprevedibile che è la vita come nelle più belle commedie agrodolci.

Alessandro Marchetti

Etichette:

08 gennaio 2007

ODERZO PARTECIPA numero 9

Scarica il file pdf di “ODERZO PARTECIPA numero 9 (dicembre 2006)” collegandoti all’indirizzo www.oderzopartecipa.it/carta

Etichette:

Uomini di fiducia


La fiducia è una cosa preziosa. Si fatica moltissimo per guadagnarla e basta pochissimo per perderla. È per questo che è un bene raro.
Da tempo in Italia tutti dicono di tutto e spesso finisce che non ci si capisce più niente. E questo perché non ci spiegano niente. Si riempiono pagine di giornali con accozzaglie di opinioni senza capire di cosa si sta parlando, di quello che è successo prima. Un po’ come parlare del risultato di una equazione senza nemmeno scriverla questa benedetta equazione. Sembra che facciano apposta a creare confusione o a parlare di caz…te
Il fatto non esiste più. E se per caso ogni tanto rispunta fuori davvero non so più se fidarmi di quello che mi raccontano.
E per fortuna esistono giornalisti come Travaglio, come Gian Antonio Stella. Se non fosse per persone come loro che rappresentano vere e proprie boccate d’aria giornalistica si rischierebbe il soffocamento per disinformazione.
Per fortuna che c’è Beppe Grillo. Anzi, se devo sapere qualcosa è la prima fonte che consulto. E questo perché se deve dire una cosa, la dice. Non come i distinti politici dei raffinati salotti televisivi che parlano ore senza dire niente. Ormai ne sono sempre più convinto: a parte qualche rara eccezione, andare a sentire i convegni dei politici è una cosa inutile. Non ti dicono niente, esci dalle loro conferenze che se ti chiedono di riassumere quello che di cui hanno parlato, non ci riesci, perché non hanno detto nulla, perché manca i loro discorsi mancano di “sostanza”.
Grillo, invece, espone il problema e ti fa capire a chiare lettere quello che pensa. Magari ci mette anche una battuta per sdrammatizzare, però è sempre estremamente chiaro.
E poi, come i giornalisti di cui parlavo prima, non deve ricercare compromessi o accontentare gli amici; non riceve ordini e non deve stare attento che nessuno si arrabbi. È un personaggio meravigliosamente scomodo che rappresenta la voce della coscienza fuori dal coro.
Allora se ancora non lo conoscete, o non lo conoscete bene, vi invito a visitare il suo blog www.beppegrillo.it. Leggete i post, fatevi un’idea e poi, se quello che dice vi sembra intelligente, fate anche un’altra piccola cosa. Scaricate dal sito il suo giornale “La Settimana” che contiene tutti i post della settimana, lo stampate, ve lo leggete poi lo passate ai vostri familiari, ai vostri amici, ai vostri colleghi, così che l’informazione circoli.
E se per caso, poi, anche quello che io scrivo in questo blog non vi sembra così fuori dal mondo, se vi pare che pure i miei articoli contengano qualcosa che merita venga conosciuto anche dagli altri, allora fate la stessa cosa: cliccate sul link “Il blog sulla carta” presente nella barra di destra del blog o collegatevi all’indirizzo www.oderzopartecipa.it/carta, cliccate sui vari link ODERZO PARTECIPA del periodo che vi interessa e così potrete scaricare gli articoli del mio blog in “formato giornale”.
Tanto “La Settimana” di Grillo, quanto i miei giornali “ODERZO PARTECIPA” non costano un centesimo, quindi vi informate senza spendere niente e potete tranquillamente distribuirli, sempre che non ne facciate un uso commerciale, ovviamente.
Perciò tenetene una copia in borsa o nello zaino quando andate fuori di casa, così poi la potete lasciare nei luoghi che frequentate come scuole, università, biblioteche, cinema, luoghi di incontro.
Qualcuno lo sta già facendo nella nostra città…, ma davvero non so chi possa essere!
Perciò partecipiamo, perché anche “far sapere” vuol dire partecipare.

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette: , ,

06 gennaio 2007

Quando la gente s’arrabbia… il Garante interviene


Iniziamo l’anno con delle buone notizie. Apprendo dal Corriere della Sera del 29 dicembre, che qualcosa si sta muovendo nel campo delle telefonate promozionali, delle quali ne ho già parlato qualche tempo fa. A quanto pare più di qualcuno è rimasto scocciato dalle telefonate dei call-center –strano vero?!- e così il Garante della Privacy è intervenuto sanzionando varie imprese lo scorso mese. Multine da seimila euro che praticamente fanno il solletico ad una grossa impresa, però quantomeno un segnale c’è stato. Simbolico, ma c’è stato.
Il punto, comunque, è sempre uno: è il legislatore che si deve svegliare prima ancora del Garante. Basta poco. Una semplice legge che preveda una, e una sola, lista in cui chi si iscrive (e chi si iscrive deve fare richiesta scritta) autorizza le imprese (tutte o quelle che vuole lui) a telefonargli per offerte commerciali. Se l’impresa telefona a chi non è iscritto viene sanzionata (con qualcosa, però, di più di seimila euro a persona importunata). A quel punto si incomincerebbe a ragionare.
Quello che comunque si può fare adesso è esplicitare, una volta che vi abbiano chiamato, il vostro dissenso, perché l’operatore ha il dovere di registrare il vostro rifiuto. Se in futuro non rispettano la vostra volontà… fatelo sapere al Garante, ci pensa lui!

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette: ,

01 gennaio 2007

ANNO NUOVO, PARTECIPAZIONE NUOVA!

Dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:

“A chi mi ascolta, e a tutti gli italiani, vorrei dire: non allontanatevi dalla politica. Partecipatevi in tutti i modi possibili, portatevi forze e idee più giovani. Contribuite a rinnovarla, a migliorarla culturalmente e moralmente.[…]

[…]non ci si può rinchiudere nel proprio orizzonte personale e privato, solo dalla politica possono venire le scelte generali di cui ha bisogno la collettività, e la partecipazione dei cittadini è indispensabile affinché quelle scelte corrispondano al bene comune. Ma a questo fine è importante che vi sia più dialogo, più ascolto reciproco, tra gli opposti schieramenti. Non abbracci confusi, ma nemmeno guerre come tra nemici piuttosto che polemiche tra avversari.”


Etichette: ,


 

Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.