La gioventù che partecipa-Oderzo

28 settembre 2006

Honolulu baby!


Per un po’ non scriverò perché me ne vado all’estero qualche giorno. Tranquilli… ancora non mi hanno esiliato! Vado in Germania per festeggiare i venti anni di gemellaggio tra Meduna di Livenza e la cittadina tedesca Sennfeld. E ci vado nonostante sia opitergino perché sono da sempre molto legato a questo gemellaggio. La promessa è che appena torno scriverò un articolo riportandovi alcune riflessioni su questa esperienza e, come sempre, lanciando anche una proposta per la nostra città.

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26 settembre 2006

Fuori dal Balcone…fiorito!


Il concorso “Balcone fiorito” è un’iniziativa con la quale il comune di Oderzo, a partire dal 2005, ha voluto dare il giusto risalto e la meritata visibilità all’originalità delle creazioni floreali di esperti e appassionati dell’arte del giardinaggio i quali, proprio con la loro creatività, contribuiscono ogni giorno ad impreziosire la nostra città. Un’iniziativa, insomma, apprezzabile e, non a caso, molto apprezzata. Infatti il concorso, ideato dall’ex assessore al Welfare Gianfranco Marchetti, nonostante abbia incontrato un iniziale scetticismo, ha avuto fin dalla sua prima edizione un larghissimo consenso. Così, il primo anno gli iscritti sono stati circa 150 e quest’anno circa 200 e considerate, inoltre, che la pubblicità di questa ultima edizione è stata meno diretta e coloro che hanno aderito hanno chiesto espressamente di partecipare, molti dei quali addirittura prima che ci fosse un generale invito alla cittadinanza. Il concorso è iniziato a fine Marzo con le serata gratuite di formazione sulla coltivazione di fiori e rose. Poi, tra Maggio e Giugno, ci sono state le elezioni comunali e alla fine, come tutti sanno, ha vinto la forza politica capeggiata da Pietro Dalla Libera. Perciò nuovo sindaco e nuova amministrazione. A questa nuova amministrazione, e in particolare all’assessore forzista Montagner, che sappiamo tutti essere stato il candidato sindaco di Forza Italia, uscito al primo turno con poco più del 10%, il quale ha sostituito Marchetti, non restava altro da fare che la parte divertente del lavoro, cioè premiare i partecipanti dopo che una giuria avesse valutato i loro fiori e giardini.
Ora, si sa che far proprie le idee ben riuscite che appartengono ad altri è estremamente facile, ma è altrettanto noto che prendersi il merito che spetta a qualcun altro è una delle cose più odiose e riprovevoli che si possano fare.
Se la sera delle premiazioni il nuovo sindaco Dalla Libera e l’assessore forzista Montagner, da lui nominato, si fossero limitati, come correttezza avrebbe voluto, a premiare, salutare ed andare a casa, sarebbe andato tutto bene. Anzi, diciamo pure che avrebbero goduto dell’attenzione e della visibilità collegata all’evento e che quindi, senza alcuno sforzo, avrebbero comunque fatto una buona figura e ne avrebbero tratto un vantaggio in termini di popolarità. Ma ovviamente non è andata così! E indovinate allora cosa ho dovuto sentire nel discorso di apertura della serata?! Ve lo lascerei indovinare, ma sono così arrabbiato che vi riporto le parole esatte: “La manifestazione balcone fiorito è una bella manifestazione… perciò NOI abbiamo deciso di farla anche quest’annoCosa!!!???Ma “noi” chi!!?? Voi non avete fatto un bel niente, non avete mosso un dito! Ma con quale coraggio siete arrivati a prendervi meriti che non vi spettano?!!! Questa è una questione banale di correttezza, di educazione!
Come se ciò non bastasse, sono anche riusciti a superarsi. Durante il suo discorso, Montagner si è scusato dicendo che siccome erano in carica da poco, non avevano avuto il tempo di organizzarsi e che per questo motivo le cose erano state fatte in maniera veloce e sbrigativa. Ora, questa scusa lui l’ha ripetuta più volte lungo la serata, tanto che spontanea mi è sorta la domanda sul cosa mai fosse successo. Allora mi sono informato un po’… e ne sono venute fuori di tutte i colori! Innanzitutto i dipendenti che dovevano fare le foto ai giardini sono stati mandati solo all’ultimo secondo e senza alcun motivo per il ritardo dato che tutto era stato organizzato fin dall’inizio nel minimo dettaglio ed era stato programmato in modo tale che avrebbe dovuto essere un’operazione semplicissima da svolgere qualsiasi fosse l’amministrazione in carica (purché, ovviamente, con la volontà di darsi da fare). Le fotografie, poi, in alcuni casi sono state scattate addirittura senza avvisare i partecipanti, e in altri ancora non sono nemmeno state fatte. Lo so che è difficile da credere, ma alcuni partecipanti sono stati saltati, da loro non è andato nessuno nonostante avessero aderito all’iniziativa!
A ciò si aggiunga anche il discorso del sindaco, in cui, come se fosse ancora in campagna elettorale, diceva di aver risparmiato 1.500 euro per aver mandato a casa il componente tecnico della giuria. La cosa non è vera, perché sarebbe costato poco più di 200 euro lordi al giorno e per i soli giorni di reale impiego che potevano essere al massimo 2 o 3. In ogni caso spendere qualche euro per avere un componente tecnico qualificato non sarebbe stata poi una cosa fuori dal mondo dato che la sua presenza in giuria sarebbe stata una garanzia di serietà del concorso. Inoltre la persona in questione è uno dei migliori e più conosciuti tecnici di giardini a livello nazionale. Si pensi solo al fatto che è segretario nazionale dell’”associazione direttori parchi e giardini pubblici”, e scusate se è poco!
Indovinate, a questo punto, con chi hanno pensato bene di sostituirlo? …Montagner. E non è mica una cosa che hanno nascosto! No, no, Dalla Libera lo ha detto a chiare lettere alla premiazione che al posto del tecnico c’era proprio Montagner. Mi sono allora domandato: ma a che titolo Montagner lo ha sostituito? In base a quali competenze specifiche del settore botanico? Il bello è che lo stesso Montagner mi ha tolto ogni dubbio: in base a nessuna competenza! Lo ha detto proprio lui che non ne capisce niente! Per intenderci è un po’ come far giudicare un quadro di Picasso a un bambino delle elementari: che parere potete pretendere?!
È inoltre risaputo che un amministratore non può far parte di una commissione giudicatrice, e questo per garantire la neutralità del giudizio che deve essere puramente tecnico. Così, infatti, è stato fatto nelle manifestazione precedente. A quanto pare, però, la nuova amministrazione è diversa dalle altre, forse è più uguale delle altre, e a queste regole di correttezza ci salta sopra a piè pari, alla faccia dei costi del tecnico e di chi ha partecipato!
Ritornando sul portentoso risparmio di 1500 euro più volte pubblicizzato dal Sindaco, leggevo proprio qualche giorno fa sul giornale che Dalla Libera lo ribadiva, in una intervista, all’interno del “bilancio dei suoi primi 100 giorni di amministrazione”. Più precisamente diceva che “risparmi sono stati ottenuti rivedendo l’iniziativa Balcone Fiorito”. A parte il fatto che, come detto sopra, il componente tecnico della giuria in realtà costava meno, vale la pena ricordare che per l’iniziativa “Balcone Fiorito” gli sponsor hanno provveduto a coprire la stragrande maggioranza delle spese. La SESA servizi ambientali ha messo a disposizione gratuitamente un migliaio di piante che i partecipanti potevano ritirare presso i tre principali produttori di fiori di Oderzo; si è occupata dei manifesti (sia quelli grandi che quelli piccoli); e ha fornito confezioni di compost che tra l’altro sembra che la nuova amministrazione non abbia avvisato nessuno di andare a ritirare (perciò vorrei anche sapere dove sono finiti). Il tutto per un valore totale di circa 3000 euro. Anche la Scuola Agraria di Piavon ha dato il suo contributo alla manifestazione con 200 piante messe a disposizione in modo sempre assolutamente gratuito. Dagli sponsor, poi, sono stati pagati i DVD e i gadget forniti ai partecipanti. Perciò davvero mi domando dove abbia risparmiato Dalla Libera sulla manifestazione Balcone Fiorito. E se punta sui 400-500 euro del tecnico, facendone un vanto, allora vuol dire che di realmente importante non ha fatto niente! Altra cosa ancora: visto che gli sponsor avevano pagato quasi tutto, un ringraziamento durante le premiazioni non era così fuori luogo, ed invece non c’è stato nemmeno un cenno di un grazie.
Oltre a tutto ciò ci sarebbero anche altre cose da dire come il fatto che Montagner abbia detto di premiare le migliori “piantagioni”(ma vi rendete conto, le “piantagioni”! Ma cosa è andato a fotografare??!!) ma ho già scritto a sufficienza e non vado oltre. In ogni caso a coloro che si sono perduti lo spettacolo delle premiazioni, sarò felice di raccontare tutto quanto appena mi incontreranno a passeggiare per il centro.
In conclusione, la perplessità che emerge ora in me è questa: ma se su cose così semplici e banali Dalla Libera & Co. riescono a creare dei casini simili, quando arriverà il momento di affrontare i problemi veri che cosa succederà?

Io partecipo
Alessandro Marchetti

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25 settembre 2006

Tante biblioteche… in una biblioteca.


La città di Oderzo ha davvero una bella biblioteca. C’è stato un periodo in cui era chiusa per lavori, ma da qualche anno è di nuovo funzionante al cento per cento. Offre degli spazi per studiare oltre che per consultare i libri, ha un’area dedicata ai più piccoli ed è ben organizzata. Certo non può essere paragonata a quella delle grandi città, ma va detto che al confronto se la cava comunque egregiamente. Inoltre, e questo probabilmente non sono tutti a saperlo, esiste un servizio grazie al quale se cercate un libro che la nostra biblioteca non ha a disposizione, ve lo recuperano gratuitamente facendoselo spedire da altre biblioteche della provincia. Il tutto, ripeto è assolutamente gratuito ed è anche abbastanza veloce (il libro vi arriva nel giro di qualche giorno). Perciò vi invito a frequentare la biblioteca il più possibile, vale la pena approfittarne, no? E poi si sa: leggere un buon libro fa sempre bene!

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Ps. Vi segnalo i seguenti link grazie ai quali potete trovare gli orari della biblioteca comunale di Oderzo, gli archivi, i servizi che offre e informazioni sul prestito interbibliotecario. Dateci un occhio!
- www.oderzocultura.it
- www.libermarca.org
- www.bibliotechetrevigiane.it

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23 settembre 2006

Agl’ordini elettore!


Che i parlamentari siano nostri “dipendenti” è cosa appurata e ormai ovvia. Loro sono lì in parlamento perché noi ce li abbiamo messi e affinché rappresentino la nostro volontà. Sovrano resta sempre e comunque il popolo (art. 1 Cost.) e non sia mai detto che i rappresentanti del popolo siano superiori al popolo stesso, che il potere delegato sia superiore a quello delegante, che i “parlamentari-dipendenti” siano superiori a noi “elettori-datori di lavoro”. Che poi in Parlamento ognuno faccia un po’ quello che vuole è cosa altrettanto, e tristemente, nota, una sorta di costume italiano (indulto docet). Le cause di tale situazione sono più d’una, come più d’una sono le soluzione che ci permetterebbero di risistemare le cose e riassegnare a ciascuno il proprio ruolo. Premesso che cercherò di affrontarne il più possibile e invitandovi a riflettere ed intervenire sulla questione, per ora mi soffermo su una di queste.
Se una persona viene eletta ciò avviene perché alla base c’è il consenso della gente che, tra i vari candidati, ha deciso di scegliere proprio quella persona. E la scelta viene fatta prendendo in considerazione vari parametri: le idee e i principi ai quali si ispira l’attività del candidato, ciò che ha fatto in passato, ciò che ha promesso per il futuro, l’esperienza, la coerenza, l’onestà, ecc. Se poi, una volta eletto, il nostro caro rappresentante fa l’esatto contrario di quello che ci si aspettava o di quello che aveva promesso, allora che cosa succede? Niente! Infatti, se è vero da una parte che troveremo degli elettori arrabbiati come non mai perchè si sentono presi in giro e perché hanno finito per fare la figura dei poveri allocchi, dall’altra il nostro fidato “dipendente” la sua sedia sotto il sedere continua a tenerla bella stretta. A questo punto domandiamoci: si può dire che quel parlamentare non sia stato eletto? Che non sia stato scelto dalla gente? Che sieda in parlamento al di fuori di qualsiasi consenso elettorale? Certo tutto questo non lo si può dire. Quello che invece si può dire, e con estrema sicurezza, è che nei confronti di quel parlamentare non esiste più un consenso elettorale che sia anche attuale. Che lavorino bene o che ci prendano per i fondelli, quelli che vengono eletti se stanno beati in parlamento per dei lunghi e buoni 5 anni. E in cinque anni di boiate se possono fare a bizzeffe. I nostri dipendenti dovrebbero durare in carica 2, al massimo 3 anni, non di più! E non mi si dica che è un periodo troppo breve, insufficiente per portare avanti alcunché. 2-3 anni sono un periodo tutt’altro che breve e comunque, se non deludessero i loro elettori, i nostri rappresentati non avrebbero nulla da temere perché verrebbero riconfermati, verrebbe nuovamente dato loro fiducia e potrebbero continuare il loro lavoro. In questo modo sarebbero responsabilizzati più di quanto non lo siano ora e noi saremmo più sicuri che i rappresentanti del popolo sono davvero tali. Non va poi dimenticato che il tempo gioca dei bruttissimi scherzi e che in questo genere di cose è un nemico. Tutti sanno che con il tempo anche le sane arrabbiature tendono ad assopirsi, se non a sparire. E tutti sanno che la memoria a volte può tradirci, così che le cose finiscono nel dimenticatoio. Se invece i tempi si restringono per forza avremo una visione più lucida ed obbiettiva e potremmo comportarci di assoluta conseguenza.
In conclusione sarebbe bene renderci conto che la democrazia e l’attualità del consenso elettorale ad esso legata non sono cose tanto scontate e che quella che abbiamo sotto gli occhi sembra essere più una “democrazia sulla carta” che una “democrazia reale”. Se le cose continuano a non funzionare o a funzionare male, di mezzo ci andrà la civiltà del nostro paese. Di mezzo ci andremo noi!

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Alessandro Marchetti

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22 settembre 2006

Protezione civile


Ci sono cose che fanno semplicemente girare le scatole, ma che alla fine lasciamo passare. Ce ne sono poi altre che fanno decisamente arrabbiare e che non lasciamo passare affatto. E alla fine ci sono quelle che fanno letteralmente imbestialire. Nella mia personale classifica tra queste ultime c’è senza alcun dubbio il fatto di offendere persone che dovrebbero essere invece elogiate per quello che fanno e che meritano il massimo rispetto.
Vi racconto questo fatto. Durante le manifestazioni svoltesi questa estate ad Oderzo c’erano anche gli uomini della Protezione Civile della nostra città, presenti per dare una mano là dove ce ne fosse stato bisogno. E, mentre stavano lavorando, si sono avvicinati a loro, in momenti diversi, due simpatici personaggi: uno dichiaratamente forzista, l’altro dichiaratamente pro De Luca. Il primo, vedendoli, dice: “Guarda, c’è anche la Protezione Civile della Lega!”. E l’altro, che probabilmente non voleva essere da meno, rincara successivamente: ”Come mai la Protezione Civile non ha la camicia verde?”.
Inutile che vi dica che il tono era estremamente odioso e strafottente in entrambi i casi.
Allora mi domando: ma come si fa a dire cose del genere??!! Come si fa ad uscire con sparate simili??!! La Protezione Civile è fatta da persone comuni, da privati come tutti noi, che hanno deciso di adoperarsi per il bene e la sicurezza della collettività. Sono dei volontari, nessuno li paga un centesimo per il servizio che fanno. Ciascuno di loro, se solo avesse voluto, se ne sarebbe potuto stare a casa seduto comodamente sul divano a guardare la televisione. Ma il sentimento di responsabilità e di solidarietà che li anima, li ha invece spinti a mettersi gratuitamente al servizio della gente, a dare una mano dove ce ne sia bisogno, ad intervenire nelle situazioni di pericolo, a mettere a repentaglio la loro stessa incolumità per aiutare gli altri.
E per tutto questo come hanno pensato di ringraziarli i due distinti signori di cui sopra? Deridendoli, denigrandoli e offendendoli. Ma come ca…o si fa?!!
Senza poi contare che quello della Protezione Civile di Oderzo è un gruppo politicamente trasversale. Ne fanno parte anche persone che hanno creduto in De Luca e in Forza Italia. E dopo parole simili, moralmente hanno sentito un pugnale impiantarsi sulla loro schiena.
Perciò mi auguro davvero che i signori De Luca e Ferri, quali rappresentanti locali rispettivamente della Margherita e di Forza Italia, si informino su chi ha così volgarmente denigrato i volontari della Protezione Civile di Oderzo (sono sicuro, anzi sicurissimo che non avranno problemi ad individuare i due responsabili) e provvedano di conseguenza. Se poi i due gentiluomini di cui all’inizio vorranno uscire allo scoperto e porgere le loro scuse pubblicamente, tanto meglio.

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Alessandro Marchetti

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21 settembre 2006

Supersfiga tv


Tutti avrete sicuramente visto almeno una volta il programma trasmesso dalle reti berlusconiane “real tv”, quello in cui vi fanno vedere filmati amatoriali che mostrano prima un evento comico e subito dopo una episodio di sfiga allo stato puro se non addirittura tragedie. In proposito un mio amico affermava che il programma fosse orripilante e diseducativo. Dato che a quel tempo la trasmissione andava in onda solo qualche volta in seconda o terza serata e che la maggior parte di quelli che si fermavano a vederlo lo facevano attirati dalle gigantesche tette della presentatrice, mi limitai a sorridere e a rispondergli che le sue critiche erano un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Adesso, però, le cose sono cambiate. Tranquilli, le tette gigantesche ci sono ancora e assicuro gli appassionati che le inquadrano spesso e volentieri. Quello che è cambiato davvero è l’orario. Ora, infatti, è in onda tutta la settimana in primissima serata. Perciò attaccarlo, in questo momento, sarebbe anche lecito…, ma mi sento di difenderlo di nuovo! È vero che un è prodotto televisivo di non elevatissima qualità e tipicamente americano, ma forse proprio per questo è interessante. Può far capire di che cosa si “cibano” quotidianamente gli americani. Può far capire come e di cosa vengono riempite le loro teste quando guardano la tv. Può far capire com’è la vita nelle strade degli USA, come sono i criminali e come sono i poliziotti.
Perciò il mio consiglio è questo: se proprio dovete guardarlo, almeno fatelo come se fosse un sorta di “documentario” sull’America di oggi e così, forse, riuscirà paradossalmente a servirvi a qualcosa.

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Alessandro Marchetti

P.s. Anche le tette della presentatrice servono: tra le varie cose vi fanno capire come funziona il marketing televisivo, e quindi come funziona la televisione…

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20 settembre 2006

Toc, Toc! C’è qualcuno?!


“L’estate sta finendo e un anno se va, sto diventando grande…” e Pietro Dalla Libera, intanto, è sindaco di Oderzo da alcuni mesi. Mesi particolari visto che sono stati quelli estivi in cui tutti vanno in vacanza. Però, tra le poche cose che non vanno mai in vacanza e con non aspettano che queste finiscono, ci sono, ahinoi, i problemi. E sappiamo che il lavoro dei nostri “dipendenti” sindaco e amministratori è proprio risolvere i problemi della gente, risolvere i nostri problemi di opitergini. Ora, con questo non voglio dire che sindaco e assessori non abbiano diritto a qualche giorno di ferie, ci mancherebbe! Ma che si organizzino in modo tale da poter affrontare al meglio il carico di lavoro che si accumula mentre sono in vacanza, beh questo sì lo si può richiedere, no? E non servirebbe poi un grande sforzo: basterebbe lasciare una mail, un numero di telefono, magari dell’ufficio. Insomma, lasciare alcune indicazione, le più semplice per contattarli o far sapere che qualcuno li ha contattati. Sembrerà di no, eppure questa è una cosa difficile, molto difficile! Ed infatti navigando in internet all’esplorazione del sito del nostro comune, ho notato che, mentre con riguardo al sindaco non manca quasi nulla, degli assessori non c’è scritto niente. Non una mail, non un numero di telefono… niente di niente. Allora mi rivolgo a voi, cari assessori: date un segno di vita, fate sentire che ci siete! La gente vi vorrebbe contattare, ma non sa come fare! Basta lasciare un recapitino, piccolo, piccolo, ma almeno uno e metterlo online così che sia alla portata di tutti in modo facile, facile. Non è una cosa impossibile, questione di pochi minuti. Vedrete che il vostro gesto sarà ricompensato da una valanga di meravigliose mail e telefonate!

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Ps. Oggi è il 20 di Settembre: può essere interessante vedere se saranno così bravi da aggiornare il sito in tempi brevi.

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19 settembre 2006

Una spiaggia a me, una spiaggia a te.


Mi trovo assolutamente d’accordo con Beppe Grillo: non devono esistere spiagge private e spiagge libere. È un non senso. La spiaggia è spiaggia. Punto. E siccome è una cosa che appartiene a tutti, tutti dovrebbero poterne usufruire liberamente e gratuitamente. È invece cosa accade in Italia? Che la gran parte delle spiagge sono date in concessioni ai privati i quali, tra una cosa e l’altra, ti fanno costare una giornata al mare un occhio della testa. Per tutti gli altri, quelli che non vogliono dissipare il loro patrimonio arricchendo i ricchi, né vogliono alimentare questo paradosso molto italiano delle spiagge private, restano le “discariche”. Sì perché molte volte le spiagge libere sembrano più delle discariche che altro. Beh, dirà qualcuno, è “normale” che sia così perché se le spiagge libere diventano più belle di quelle private in queste ultime non ci va più nessuno; e poi pulire ha dei costi. Ovviamente ciò è vero, ma mi fa pensare che il concetto di normalità a volte è proprio strano! Per carità, uno non pretende una pulizia giornaliera, ma una adeguata cura delle spiagge libere, eseguita con una periodicità conforme alle esigenze concrete dei singoli posto, la si deve esigere. E non è mica una semplice questione di agio e comodità personale. Qui si tratta di sicurezza propria e dei bambini soprattutto. Ma è anche un discorso di bellezza delle nostre spiagge e di cura dell’ambiente.
Ora, come sempre le cose possono cambiare se le persone si fanno sentire. Io vado sempre nelle spiagge libere e due cose che ho notato negli ultimi tempi. La prima è che coloro che vanno nelle spiagge private si lamentano dei prezzi e decidono di spostarsi altrove. La seconda è che le persone che frequentano le spiagge libere aumentano ogni anno. Che non sia il caso di investire qualche risorsa in più nella direzione indicata sopra?

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Alessandro Marchetti

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18 settembre 2006

Teleindipendente


Mi capita ancora di sentire gente che, con un certo orgoglio, afferma di non avere la televisione in casa e di non volerla avere perché tanto è inutile e piena di schifezze. Per carità uno a casa sua fa quello che vuole, sono il primo a dirlo. Però mi permetto di far notare che affermazioni come quella sopra sono frutto di ignoranza. Magari uno non se ne rende conto nemmeno, ma è così. D’accordo, è vero che per la maggior parte del tempo la televisione è colma di programmi inguardabili, ma la televisione non è solo questo. Dovete pensarla come ad uno strumento che, se usato nel modo sbagliato, fa ovviamente male, se usato in modo corretto, invece, fa bene eccome! Pensate al cinema inteso come arte: il mezzo per conoscerlo è, soprattutto, la televisione. I film di grandi registi come Kubrick, Tarantino, Fellini, Monicelli, Comencini, Salce, Huston, Wilder, Welles, Scorsese, Pollack, Burton, Spielberg, per citare i primi che mi vengono in mente, si possono conoscere soprattutto grazie alla televisione. E questa non è forse cultura? Non da forse una meravigliosa sensazione guardare un buon film sia che faccia riflettere, sia che faccia divertire? Forse non si usa la parola “capolavoro” anche per questo tipo di opere? Fare un vanto di non avere la televisione è come essere orgogliosi di non avere una seppur piccola biblioteca in casa, pensando che le biblioteche siano fatte di riviste di gossip e tralasciando opere immense come quelle di Dante, Manzoni, ecc. La televisione è tutt’atro che da buttare fuori dalla finestra. Il punto è che bisogna saperla usare, bisogna saper selezionare, sapere dove cercare. E, questo sì lo ammetto, al giorno d’oggi, nel mare di immondizia televisiva, non è una cosa tanto facile.

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Alessandro Marchetti

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17 settembre 2006

La gioventù che partecipa.


“La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione.
La libertà non è uno spazio libero.
Libertà è partecipazione”
(La libertà, Giorgio Gaber, 1972)


L’iniziativa “la gioventù che partecipa” è sorta in un modo molto semplice. Una compagnia di amici, perlopiù studenti e quasi tutti opitergini, si trovava spesso a parlare della politica locale e nazionale, delle cose che vanno e di quelle che non vanno nella nostra città e nel nostro paese, della società, di cosa si dovrebbe cambiare e di cosa invece si dovrebbe recuperare. Belle e stimolanti discussioni che portavano sempre a riflettere, qualche volta a rivedere le posizioni iniziali, a pensare. Il tutto, però, rimaneva all’interno di quegli stessi amici i quali cominciavano a sentirsi sempre più vicini in quanto accomunati dalle medesime idee e dai medesimi principi. C’erano tante buone intenzioni in tutto quel discutere, ma mancava la “voce”. C’erano tante buone opinioni in quelle conversazioni, ma mancava un modo per farsi sentire. Così, in modo spontaneo, quella compagnia di amici ha deciso di riunirsi e alla fine eccoci qui. Con questo sito vogliamo cominciare a farci sentire e ad informare. Quello che ci proponiamo è discutere, offrire spunti di riflessione, far pensare e far sorgere sani dubbi. Eravamo spettatori ed ora, con questo blog, vogliamo nel nostro piccolo rendere un po’ più protagonisti di prima sia noi stessi che voi, se ce lo permetterete dandoci il vostro appoggio. Abbiamo sempre trovato meravigliose le parole della canzone di Gaber riportate all’inizio. La nostra preziosa libertà ha un senso, se la si usa. Libertà vuol dire partecipare. Perché dovremmo passare la vita a guardare gli altri che parlano e decidono per noi, limitandoci a lamentarci in privato o con la propria famiglia o con i propri amici di quello che non va? Tutti abbiamo una voce e una testa: usiamole entrambe e senza alcun timore! Ne abbiamo la possibilità, perchè mai gettarla al vento!? La partecipazione stimola la discussione, favorisce il passaggio di conoscenze e informazioni. Ed è sempre vero il detto che “se non sai non sei”. Se non sai non puoi formarti un’opinione, non sai come comportarti, come reagire. Sapere, informare, discutere e partecipare sono le cose che fanno crescere la civiltà nella nostra coscienza e nel nostro paese. Sono le cose che ci sforzeremo in tutti i modi di fare anche noi nella nostra Oderzo, con l’auspicio che questo blog possa diventare un valido punto di riferimento per tutti.


Noi partecipiamo
Alessandro Marchetti e i ragazzi de “la gioventù che partecipa”

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