La gioventù che partecipa-Oderzo

30 marzo 2007

ODERZO PARTECIPA numero 13

Scarica e stampa il file pdf “ODERZO PARTECIPA numero 13 (marzo 2007)” collegandoti all’indirizzo www.oderzopartecipa.it/carta

“...da queste parti la partecipazione è spesso appesa al filo di una (contro)informazione...”

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

25 marzo 2007

Cinema in Biblioteca…l’avventura continua!


Ho parlato con i bibliotecari di Oderzo circa il progetto “Cinema in Biblioteca” e vi riporto quanto è emerso dalla discussione.
Innanzitutto, che l’idea sia buona ed estremamente interessante è pacifico. Tanto è vero che mi hanno assicurato che aleggiava nell’aria già prima che li contattassi. E questo è di certo positivo perché vuol dire che la volontà di spendere energie da parte delle persone per questo progetto c’è.
Ovviamente esiste un “però”. Anzi, almeno due.
Il primo è lo spazio materiale per questa iniziativa. Ma come è emerso dalla discussione stessa, non è affatto una difficoltà insormontabile, soprattutto all’inizio dato che il progetto si svilupperà per gradi e quindi in un primo momento saranno messi a disposizione verosimilmente una cinquantina di titoli. Lo spazio quindi si trova. Se poi l’iniziativa dovesse avere un grande successo raggiungendo dimensioni considerevoli, allora ne riparleremo.
Detto questo, è il secondo problema a rappresentare un vero ostacolo ed è, banalmente, la necessità di finanziamenti. A quanto pare la fondazione non ha risorse economiche da destinare in questa direzione.
Perciò una soluzione possibile per superare il problema consiste nell’aiuto dei privati, o meglio, delle imprese che volessero contribuire al progetto così che farebbero un servizio alla comunità e insieme potrebbero pubblicizzare la loro attività.
Si tratterebbe, peraltro di cifre esigue se l’obbiettivo iniziale sono 50 titoli, sull’ordine, credo, di mille euro.
E come pubblicità non sarebbe davvero una cosa da poco, perché chi vorrà sponsorizzare il progetto sarà il primo a dare avvio ad un servizio innovativo e che viene realizzato per la prima volta in assoluto nella nostra città! Una sorta di precursore insomma!
Perciò se c’è qualcuno che può e vuole fare qualcosa in questo senso contatti la biblioteca, perché è di certo il benvenuto!


Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

22 marzo 2007

America, fuck yeah!


Sono sicuro che a qualcuno di voi i nomi Trey Parker e Matt Stone diranno più di qualcosa.
Si tratta dei creatori del famoso, e piuttosto discusso, cartone animato “South Park”, di cui sono state mandate in onda anche in Italia varie puntate ed un film.
Ma sono anche i registi-sceneggiatori di uno dei film assolutamente più atipici (per non dire pazzeschi) e divertenti degli ultimi anni.
Protagonisti un gruppo di marionette (sì sì… proprio marionette che con tecniche cinematografiche innovative hanno un’espressività incredibile) che compongono la fantasmagorica squadra per la sicurezza nazionale statunitense “Team America”, da cui il titolo del film “Team America-World Police”.
Direi che in questo film c’è davvero un po’ di tutto. Trama piena di banali, classiche e assolutamente volontarie “americanate” trattate, ovviamente, con una ironia fantastica. Descrizione del più tipico “American way of…fight” (mitica la scena in cui alla fierezza di un “terrorizza questo!”, segue la distruzione del museo del Louvre in cui si era nascosto un terrorista). Nonché scene a dir poco irriverenti.
Il tutto condito da canzoni originali che fanno piegare in due dal ridere.
Insomma, un film che non è certo per bambini, ma che riesce a far riflettere molto bene gli adulti.
Un film che è passato abbastanza inosservato, ma che andrebbe rivalutato.

Alessandro Marchetti

Etichette:

18 marzo 2007

SOS Rilevatori


Nel nostro comprensorio siamo stati i primi ad installare i rilevatori di velocità e a ruota ci hanno seguito i comuni limitrofi.
Il tutto per un motivo molto semplice e cioè che sono una buona idea per contribuire a rendere più sicure le nostre strade.
Il punto, però, è che devono essere funzionanti per servire a qualcosa.
Ora, sono almeno quattro mesi che il rilevatore di Piavon è rotto e continua ad essere tale (clicca qui per vedere la foto).
Non ci vuole tanto per toglierlo, ripararlo e rimetterlo al suo posto. Solo un pizzico di buona volontà e una briciola di buon senso.
Insomma, è una cosa semplice da fare.
E diciamo pure che la situazione attuale non è esattamente il massimo della vita come “biglietto da visita” per la nostra città per chi vi accede da Piavon.
A Chiarano i rilevatori funzionano, a Lutrano anche, a Motta pure. Noi invece ci teniamo il nostro rotto per mesi.
Ma cosa decisamente più importante da considerare è che il rilevatore di Piavon è stato posto non a caso in prossimità delle scuole elementari dove quindi ci sono bambini piccoli.
Detto questo, è davvero il caso di provvedere. Perciò chi può fare qualcosa, si attivi al più presto! Il suo sarà un gesto buono e apprezzato.

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

16 marzo 2007

Quando leggere faceva leggere


In Italia si legge poco. È un dato di fatto. Ed è una critica che faccio prima di tutto a me stesso, che leggo molto meno di quanto vorrei, andando contro quella che è una mia passione, e nonostante si possa tranquillamente dire che sto davanti ad un libro tutto il santo giorno.
Ma non solo si leggono pochi romanzi e racconti, ma si leggono anche pochi giornali.
Qualche tempo fa erano state distribuite nei treni varie copie di un quotidiano, grazie ad una iniziativa che si chiamava “invito alla lettura”. Cosa davvero lodevole da una parte, ma estremamente preoccupante dall’altra, perché indice di un sintomo diffuso e crescente.
Io sono abbonato ad un noto quotidiano e ammetto che faccio fatica a leggerlo ogni giorno. Per me è un problema non riuscire a leggere almeno un paio di articoli. Per altri il problema non esiste proprio.
È tutto un discorso di mentalità e che non sempre dipende dalla persona in sé considerata.
Ricordo che la famiglia che mi ospitava in Germania, aveva sempre aperti sulla scrivania almeno tre-quattro quotidiani ogni giorno. Ovviamente la cosa mi ha colpito moltissimo.
Ma, come dicevo, essere informati non è una cosa semplice, è un impegno. Dopo una giornata di lavoro o di studio è più che normale che di giornali non se voglia sapere.
E allora finisce che ci si appiattisce sui telegiornali che per come sono fatti oggi (con qualche rara eccezione per di più satellitare) altro che informare, fanno male!
Davvero: sembrano essere l’ennesimo ingranaggio di quel grande meccanismo che punta al rincoglionimento di massa.
Allora l’informazione dovrebbe integrarsi al lavoro, non affiancarsi come qualcosa che è “altro”. E ciò vale soprattutto all’interno dell’ambiente scolastico.
Perché il rischio è che uno studente sappia benissimo cosa ha fatto Carlo V, ma non cosa è successo in Senato qualche giorno fa. Che sappia benissimo la teoria dei “due soli” in Dante, ma non cos’è successo ad Abu Ghraib. Che sappia benissimo come è fatta una cellula, ma non quali sono i problemi legati agli inceneritori.
Ora, per carità, tutte queste cose sono da sapere. Non voglio fare una gerarchia di importanza.
Però vanno appunto conosciute e quindi se ne deve parlare.
Perciò i professori in primo luogo dovrebbero (e ammiro chi già lo fa) leggere ogni tanto ad alta voce un quotidiano e stimolare una discussione tra gli studenti. Una o due ore alla settimana non uccidono nessuno eppure farebbero un bene enorme perché insieme si informa e si crea la “curiosità” di informarsi. Senza poi contare una certa funzione di “guida alle fonti di informazione” attraverso l’indicazione non solo di quotidiani ma anche di settimanali, mensili, e, perché no, siti internet e blog.
E il tutto per una banale ragione: per vivere coscienti di vivere, coscienti di quello che ci accade intorno ogni giorno, così da poterci formare un’opinione e contribuire, ognuno nel suo piccolo, a migliorare questo mondo che è bene sempre pensare di non aver avuto in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli.


Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

13 marzo 2007

Cinema in biblioteca. Lista dei film-prima parte


Questa è una mia personale lista di titoli di film (o meglio la prima parte della lista completa) che non dovrebbero mancare nella futura videoteca comunale, all’interno del progetto “Cinema in Biblioteca (1) (2)”
Come forse ho già avuto occasione di dire e avrete di certo capito, io sono un grande appassionato di cinema. Ma sono anche cosciente dei miei limiti non essendo quella cinematografica la mia attività principale.
Inoltre questo elenco non ha assolutamente la pretesa di essere completo.
Perciò mi scuso fin d’ora se dovessero mancare alcuni autentici capolavori della “settima arte” e vi invito anzi a segnalarmeli così da arricchire e migliorare questa lista che costituisce il primo passo verso la realizzazione dell’iniziativa “Il Cinema in Biblioteca”.
In ultima, vorrei precisare che nel selezionare i film ho teso ad escludere quelli più recenti e facilmente reperibili.

Alessandro Marchetti


Lista dei film-prima parte

Iniziando con il cinema italiano direi che ci sono alcuni registi imprescindibili. Tra questi sicuramente Fellini, De Sica, Rossellini, Monicelli, Comencini, Leone e Salce (senza dimenticare, comunque, Antonioni, Germi, Mattoli, Mastrocinque, Amelio, Avati, Bertolucci, Risi, Olmi, per citare i primi che mi vengono in mente).
È difficile selezionare all’interno delle loro opere. Ci provo comunque indicando quelli per me più significativi e fermo restando quanto ho detto sopra.

Fellini
I vitelloni (1953)
La strada (1955)
La dolce vita (1960)
8 ½ (1963)
Amarcord (1973)

De Sica
Sciuscià (1946)
Ladri di biciclette (1948)
Umberto D (1952)

Rossellini
Roma città aperta (1945)
Paisà (1946)
Il generale Della Rovere (1959)

Monicelli
I soliti ignoti (1958)
La grande guerra (1959)

Comencini
Tutti a casa (1960)
Il compagno Don Camillo (1965)

Leone
Per un pugno di dollari (1964)
Per qualche dollaro in più (1965)
Il buono, il brutto e il cattivo (1966)
C’era una volta il west (1968)
Giù la testa (1971)
C’era una volta in America (1984)

Salce
Il federale (1961)

continua

Etichette:

11 marzo 2007

No consiglio, no party!


I problemi sono una cosa brutta, c’è poco da fare!
Poi uno può dirmi che esiste una soddisfazione tutta personale nel risolverli, ma pensateci bene: meglio divertirsi alla grande perchè la soddisfazione è anche maggiore!
Che a sgobbare ci pensino gli altri!
La parola d’ordine è festeggiare, carpe diem, cogli l’attimo, e non pensarci troppo.
Il punto è che ci sono i soliti guastafeste noiosi, pedanti, con i discorsi barbosi sulla “responsabilità”, negativi, pessimisti….le hanno tutte! Puzzano anche!
Io non li capisco, breve com’è la vita si fanno i dubbi morali amletici, questi rompiballe!
Così come non capisco perché mai la sinistra e la Lega opitergina facciano queste scenate che non vogliono l’indennità perchè in Consiglio più che decidere si fa festa.
Con tutti i problemi che ci sono in questo mondo, un po’ di spensieratezza ci sta, suvvia.
E poi sentite questa parola….”problemi”….più brutta ogni volta che la dico!
Comunque, avanti, vediamoli questi benedetti problemi!
Allora: Via Ronche di Piavon… beh, tutto ok! Lo sanno tutti che i rallentatori sono pericoli(!!!) e allora sono stati tolti.
…Cosa dite? Che la strada è pericolosa perché lì gli automobilisti tendono a correre come dannati e per di più hanno anche fatto un incidente dopo che sono stati tolti quei rallentatori??!! Dite che è stata una cattiva scelta??!!
E vabbè nessuno è perfetto… e comunque l’importante è che l’incidente non lo abbiamo fatto noi!
Poi c’è Colfrancui e la questione del ponte sui cui passano i camion anche se non potrebbero. …tutto ok anche lì! Il ponte è stato ristretto!
…Cosa dite?? Che adesso ci passano le macchine a fatica e non riescono più a transitare né i mezzi agricoli, né, e soprattutto, i mezzi di soccorso??!!
E vabbè non si può mica avere tutto dalla vita!!! Anche voi, però, sempre a lamentarvi! Prima volete una cosa poi ne volete un’altra… decidetevi! E comunque all’amministrazione per questa scelta hanno portato i fiori… e a voi no!
Poi, vediamo… ah, sì… la pedonalizzazione del centro storico.
Ma serve davvero??!! Dai, meglio lasciarla stare sta cosa, che dopo si arrabbia un casino gente!
Comunque voi non state bene così?!! Chiaro che sì, e allora vedete che la pedonalizzazione non serve.
Dunque…poi c’è la questione ratti. Ahah! Quello è stato fatto, eccome! E non me ne parlate che a suo tempo lo aveva fatto notare anche un rompiballe su internet con un flop, plog, glob o come diavolo si chiama.
Poi la questione del centro giovani. Si può dire fatto anche quello. Gli rifiliamo una stanza dell’edificio in stazione dei treni… buio, isolato e lontano da tutti… praticamente nel Bronx, e siamo apposto!
Il depuratore di Spinè funziona. …sì vabbè lo hanno fatto funzionare gli altri …ma a voi cosa ve ne importa, l’importante è che funzioni! Che pedanti che siete! E per quanto riguarda quello di Fratta…beh…funzionerà!
Beh basta direi, tutto ok insomma!
E se tutto è risolto allora facciamo festa!!!
E dove se non in Consiglio Comunale che è la casa del popolo, la casa di tutti… e a questo punto la casa dei divertimenti aggiungo io!
Perciò ecco un assaggio del programma passato… e se ve lo siete perso, peggio per voi che ve ne state a casa a vedere la tv!
Torta e brindisi con i cittadini più longevi. Festa di benvenuto per alcune new entry nell’organico del nostro Comune. Premiazioni degli sportivi. Premiazione delle bellezze opitergine. Premiazione dei presepi più belli.
C’è n’è per tutti, insomma. È per questo che vi dico di andare a vedere i consigli… sono pieni di sorprese!
Lì c’è sempre un buon motivo per far festa. E il bello è che l’ingresso è gratuito…ma attenti, cocchi, dalla prossima volta prima consumazione obbligatoria 7 euri!


Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

10 marzo 2007

ODERZO PARTECIPA numero 12

Scarica e stampa il file pdf “ODERZO PARTECIPA numero 12 (febbraio-marzo 2007) collegandoti all’indirizzo www.oderzopartecipa.it/carta

“...da queste parti la partecipazione è spesso appesa al filo di una (contro)informazione...”

Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:

09 marzo 2007

Le api nelle Sacre Scritture dell’Antico Testamento


Pubblico oggi un articolo riguardante alcuni profili storico-culturali legati al “mondo delle api”, scritto dal Prof. Claudio Graziola, uno degli eroi moderni di cui parlavo qualche tempo fa, che ce lo ha gentilmente concesso.


“Oltre come simbolo utilizzata dagli Egiziani e dai Francesi, l’ape fu ugualmente associata alla spiritualità e alla religione. Il carattere benefico dell’insetto, la sua saggezza e le virtù dei suoi prodotti sono stati varie volte scelti per illustrare le qualità umane e spirituali. Nella religione cristiana esse rappresentano anche la purezza e la castità, questa ultima perché allora si credeva che le api fossero vergini. Le ritroviamo nei libri sacri come la Bibbia.
Chi legge le Sacre Scritture può cogliere nei vari libri alcuni riferimenti fatti all’ape e agli sciami, ai favi, al miele e alla cera. Oltre alle api, degli insetti vengono menzionati le devastanti cavallette, le fastidiose mosche e zanzare, le vespe moleste e le previdenti formiche.
L’uso di riferimenti agli animali conosciuti a quei tempi era motivato da intenzioni teologiche, come per esempio “Il Signore è il mio pastore: noi siamo il suo gregge…”, oppure da preoccupazioni morali, come per esempio “L’ape è piccola fra gli insetti alati, ma il suo prodotto ha il primato fra i dolci sapori” (Sir 11,3) ovvero che per primeggiare nella dolcezza non è necessario essere primi anche nelle dimensioni o nella forza.
Va inoltre ricordato che lo scrittore biblico si rivolgeva ad una popolazione con esperienza agro-pastorale che praticava una primitiva agricoltura e il nomadismo.
Le api vengono menzionate contrapponendole ai nemici di Davide: “Allora gli Amorrei, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a Corma” (Deut 1,44), “Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra le spine, ma nel nome del Signore li ho sconfitti” (Sal 118,12).
Il miele è richiamato nell’Antico Testamento più di 50 volte: “… (Sansone)…uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e il miele. Egli prese di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo…” (Gdi 14,8-9).
Non è da meravigliarsi per quanto detto, perché il calore asciutto dei luoghi dell’Oriente secca con repentina facilità le carogne degli animali morti rendendole mummificate e offrendo così ricovero alla nidificazione delle api.
La parola miele compare di frequente perché a quei tempi era l’unico dolcificante ed assieme al latte costituivano gli alimenti preferiti dei Beduini:
“Va pure verso la terra dove scorre latte e miele…” (Es 33,3); “Raccontarono: Noi siamo arrivati nel paese dove tu ci avevi mandati ed è davvero un paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti” (Nm 13,27); “Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto” (Deut 6,3); “Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d’Egitto e di condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre” (Ez 20,6) oppure esso viene associato come componente di focacce: “La casa d’Israele la chiamò manna. Era simile al seme di coriandolo e bianca, aveva il sapore di una focaccia con miele” (Es 16,31) o come alimento utilizzato con altri prodotti:” Egli mangerà panna e miele finchè non imparerà a rigettare il male e fare il bene” (Is 7,15).
Lo scrittore sacro ha utilizzato le api osservandole nel loro comportamento e nella loro attività per calare nella vita concreta l’annuncio e gli insegnamenti del Signore.

Figura 1
La leggenda narra che quando era ancora in culla fu improvvisamente avvolto da uno sciame d’api e dopo un po’ di tempo esse volarono via senza aver punto il bambino. San Ambrogio di Milano fu nella vita un uomo saggio che fece sempre del bene alla gente tanto che gli apicoltori lo nominarono patrono delle api e degli apicoltori. Nello stemma di cera si vede San Ambrogio avvolto dalle api e in basso a sinistra un’arnia paniere di paglia.

Figura 2
Stemma del papa Urbano VIII, Maffeo Barberini, 1568-1644
Papa di vasta cultura umanistica, amante dell’arte e delle letterature classiche, è purtroppo anche famoso per il noto processo di condanna contro Galileo Galilei.

Claudio Graziola

Etichette: ,

04 marzo 2007

Film wanted


L’iniziativa “Cinema in biblioteca” ha riscosso un notevole successo.
Ne ho parlato con molte persone, tutte entusiaste del progetto, e il blog ha raccolto alcuni commenti interessanti.
Ripeto brevemente in che cosa consiste questa idea.
Si tratta di fare della biblioteca comunale un punto di riferimento non solo letterario, ma anche cinematografico a disposizione della collettività, in modo che siano a tutti accessibili quei vecchi e nuovi capolavori della cosiddetta “settima arte”.
E ciò per favorire la diffusione di una vera e propria cultura cinematografica che la programmazione televisiva nazionale sembra voler penalizzare a scapito, soprattutto ma non solo, delle generazioni più giovani.
Vorrei sottolineare che questa iniziativa non deve assolutamente a me la sua originalità, essendomi io limitato a proporla affinché venga realizzata anche nella nostra città.
Per farvi un esempio neanche tanto distante da noi, a Montebelluna questo è un servizio che ormai funziona da anni e che peraltro è apprezzatissimo dai cittadini. E questo per dire che l’idea non è affatto così paradossale come potrebbe sembrare, e che è assolutamente fattibile essendo già stata attuata altrove.
Però, come diceva Gaber (e scusatemi se insito con lui, ma secondo me è stato un autore straordinario), “un’idea è soltanto un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione”.
Perciò vediamo di dare un forte contributo a questa iniziativa facendo sentire bene la nostra voce.
Da parte mia ho già fatto due cose.
Innanzitutto ho contattato dei dirigenti della biblioteca comunale, che gentilmente hanno voluto dedicarmi un po’ di tempo, ai quali ho esposto via mail questo progetto. Sono ora in attesa di una loro risposta della quale vi renderò informati appena arriverà.
Come seconda cosa ho iniziato a scrivere una lista con una personale selezione di film che, a mio parere, non possono mancare nel bagaglio culturale di una persona e che ovviamente consiglio entrino a far parte della futura videoteca comunale.
L’invito che vi rivolgo perciò è di commentare la mia lista di titoli appena la pubblicherò ma anche, e soprattutto, di dare un vostro contributo segnalando quei film che vi sembrano più significativi e degni di nota così da arricchire di idee questa nascente iniziativa.


Io partecipo
Alessandro Marchetti

Etichette:


 

Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.